venerdì 30 aprile 2010

30 aprile 1982 - 30 aprile 2010

Ventotto anni fa moriva Pio La Torre ucciso dalla mafia con Rosario Di Salvo.
A lui si deve la prima legge che introdusse il reato di associazione mafiosa (Legge Rognoni-La Torre) e la prima proposta di una norma per la confisca dei beni ai mafiosi (scopo poi raggiunto dall'associazione Libera, solo nel 1996).
Nel 2007 gli fu intitolato l'aeroporto di Comiso
Nel 2008 la nuova giunta di centrodestra decide di togliere l'intitolazione a La Torre per tornare a quella precedente di "Generale Magliocco", un generale del periodo fascista distintosi nella guerra colonialista d'Etiopia.
Oggi l'Anppia vuole ricordare Pio La Torre attraverso questa puntata della "Storia siamo noi" intitolata "L'uomo che incastrò la mafia"

domenica 25 aprile 2010

Porta San Paolo 25 aprile 2010: per chi non ha ancor capito bene cosa significa essere antifascista

Oggi a Porta San Paolo la festa della Liberazione è stata infangata dal comportamento vile di alcuni facinorosi. Qui di seguito riporto il testo del mio intervento seguito da qualche riflessione sui fatti...

Sono qui oggi, a Porta San Paolo, a a nome dell' associazione che presiedo, l’ANPPIA, che è legata a quanti durante il ventennio fascista si opposero a un regime ottuso e ingiusto e pagarono questo rifiuto con la prigione, il confino, l’esilio, la deportazione, molti anche con la morte.
In quei lunghi anni senza libertà e senza diritti essi prepararono nelle scuole, nei luoghi di lavoro, perfino nelle carceri tanti che in seguito presero le armi e diedero vita alla lotta partigiana.
Alcuni tra loro diventarono essi stessi partigiani, basti pensare a Sandro Pertini che fondò questa associazione insieme a Umberto Terracini, o a Giulio Spallone che oggi non è qui perché impegnato al Quirinale.
Oggi le diverse associazioni antifasciste, partigiane, di internati e deportati sono riunite in un unico comitato per affermare con forza l’urgenza di salvaguardare da ogni attacco revisionistico la nostra storia e da ogni tentativo di trasformazione la nostra Costituzione che chiediamo non solo di difendere ma di applicare in tutte le sue parti.
In un momento così critico per la vita italiana e per la nostra città, la libertà e la democrazia non vi appaiano così scontate, esse vanno ricercate e affermate ogni giorno, perché il lavoro, una vita dignitosa, pari opportunità sono diritti inalienabili di ogni individuo e non si può rimanere indifferenti al grido di sofferenza che proviene dai più deboli, dalle fasce sociali meno protette.
In questi ultimi mesi si respira un brutto clima a Roma, l’escalation di episodi di violenza politica è sotto gli occhi di tutti e appare concreto il rischio di una perdita nella nostra città di quei valori fondamentali che le fecero meritare la medaglia d’oro della Resistenza. Occorre che le istituzioni e tutti i partiti politici si facciano carico di questa pericolosa deriva e si pronuncino con parole nette e definitive in merito non solo al nazifascismo ma anche a tutte quelle manifestazioni di intolleranza, razzismo, discriminazione che stanno creando pericolosi conflitti tra giovani di opposte fazioni e che sono un chiaro sintomo di impoverimento culturale e di pericolosi rigurgiti antidemocratici.
E tutti insieme dobbiamo impegnarci a promuovere in tutti i modi quei valori di uguaglianza e democrazia che sono alla base della nostra Costituzione per i quali la città di Roma pagò un prezzo altissimo e che desideriamo non abbia mai più a pagare nessuno. W il 25 aprile, W l'Italia, W la Liberazione!

Oggi quello che doveva essere un momento di festa e di riflessione è stato rovinato dal comportamento di pochi facinorosi.
E' stato impedito di parlare a quelle istituzioni invitate dal Comitato unitario e democraticamente elette e questo non solo attraverso brusii e fischi, ma con il lancio di oggetti e fumogeni sul palco. Sono stati colpiti Massimo Rendina e Nicola Zingaretti. Non si è trattato quindi di una protesta spontanea ma di un attacco premeditato e organizzato.
Domando agli autori di un atto tanto vile come possono considerarsi antifascisti o aspirare alla tessera di una delle nostre associazioni.


Maria Grazia Lancellotti e Mattia Stella sostengono Rendina sfiorato da un fumogeno
Foto del CORRIERE.IT


Oggi potete certo sentirvi fieri di aver riempito il cuore di amarezza dei partigiani e dei vecchi antifascisti lì presenti, di avere impedito che Remo, reduce di Mauthausen e combattente a Porta San Paolo ricevesse un premio dalle mani del Presidente della Provincia, di aver gridato frasi ingiurose all'eroica "Brigata ebraica"..
Tornate pure a casa con la convinzione di aver combattuto chissà quale eroica battaglia o di aver impedito chissà quale pericolosa dichiarazione... per quanto ci riguarda noi oggi vi diciamo con fermezza che non vi consideramo né democratici né antifascisti e che pertanto siete fuori dalle nostre associazioni.

Ai giovani che hanno voglia di impegnarsi e costruire nel rispetto della democrazia, della libertà e della Costituzione chiedo di venirci ad aiutare affinché queste associazioni diventino sempre più punto di riferimento e di crescita affinché la memoria del passato sia strumento di costruzione di un futuro migliore.

Maria Grazia Lancellotti
Presidente ANPPIA Roma e Lazio

giovedì 22 aprile 2010

IL PARTIGIANO FERITO

Nipote mio vieni qui sul balcone voglio dirti una cosa.
La vedi questa piazza così grande e spaziosa?
Si nonno, dimmi è una storia graziosa?
Non tanto perché dalla guerra tornai malridotto
e ho dovuto vivere su questo balcone a guardare di sotto.
Prima la gente che manifestava portava i tricolori con lo stemma reale
ma poi votammo per cacciarla via la vile e vecchia monarchia.
Che bel tempo passammo con la bandiera pulita
ma venne il quarantotto e fu finita.
I vessilli per anni furono tutti bianchi
E noi vecchi ci sentivamo stanchi.
Poi infine fu un mare di bandiere rosse
e tante speranze di vecchie riscosse.
Il sogno fu breve, sparì in un momento
la nostra attesa di cambiamento.
Dimmi nonnino, che hai visto di strano?
Un giorno di sotto vidi nuova gente
agitava vessilli azzurri che non mi dicevano niente.
Ora da quel momento sono accorato
perché sento insulti al mio passato.
Nonnetto mio perché ti disperi
non possono avverarsi i tuoi desideri?
Creatura innocente anima mite
e se per me le bandiere fossero finite?
Non ci credere nonno, tu sei un gigante!
Dammi lo stendardo con la spada fiammante
perché da grande il 25 aprile io ci sarò
ed al balcone non mi metterò.