sabato 30 gennaio 2010

Presidio contro nazifascimo e razzismo a Roma

Per protestare contro le scritte razziste e antisemite comparse vicino al Museo della Liberazione il 27 gennaio, Giornata della Memoria, l'Anppia di Roma e del Lazio e il Museo stesso, hanno promosso una manifestazione di protesta che si terrà domenica 31 gennaio 2010 ore 10.00 presso il Museo a via Tasso 145.
Chiediamo a tutti di partecipare senza bandiere e striscioni.

martedì 26 gennaio 2010

LA GRANDE MEMORIA

Oggi il mondo ricorderà. Il più triste dei ricordi è quello della Shoah, la tragedia simbolo della violenza su un popolo innocente. Ieri, in una scuola nella quale la ricordavo agli studenti, un’alunna, guardando un filmato su Auschwizt, è stata colta da un pianto irrefrenabile. Anche i giovani hanno un cuore sensibile.
Sono passati oltre sessant’anni da quell’avvenimento e non esiste possibilità di negazione ne validità di revisione. Ai tempi dell’accaduto molti furono coloro che sapendo furono indifferenti o fecero finta di non sapere e molti Stati in guerra non reagirono a quegli orrori indicibili. Anche il Papa del tempo non fece suonare per protesta tutte le campane delle Chiese di Roma per far sentire al mondo il proprio sdegno ma scelse la via di un silenzio che giustamente gli ebrei non possono perdonare.
Molti degli scampati dai luoghi di sterminio non vogliono parlare ma il dolore indelebile si vede nei loro occhi. Uno di questi, sollecitato da me a dire qualcosa, si scoprì il braccio e mi disse “Vede questo numero,
è inferiore di uno a quello di mio padre e maggiore di uno rispetto a quello di mio fratello. Questi due numeri non esistono più. Sono volati su dal camino”. E’ per questo che non si può non voler bene agli ebrei che hanno sofferto per noi.
Desidero ricordare in questo sereno giorno di purificazione morale anche gli avversari del nazifascismo che morirono nei lager, nelle carceri, al confino, in esilio e sulle montagne. Essi avevano scelto una lotta per la libertà quasi impossibile. Si erano dedicati di fatto alla morte e non l’avevano subita come gli ebrei. La violenza li ha accomunati.
Tutto dobbiamo a quello che eravamo. Chi non ha radici e tradizioni nella difficile società di oggi
sarà leggero nel vento che verrà.

Guido Albertelli

martedì 5 gennaio 2010

NON MOLLARE

L’anno che ci aspetta cosa porterà? Noi ci attendiamo che il 2010 sia il primo degli anni del ripristino degli ideali. Parlo non solo di quelli etico morali ma degli ideali di vita. Ricordiamo il periodo dal 1946 al 1948.
il Paese seppe dimostrare che la rinascita dalla guerra era accompagnata da una volontà di ripristino delle regole democratiche ed i suoi rappresentanti interpretarono questo sentimento facendone legge costituzionale.
Certo oggi mancano quei politici antifascisti che forse, nell’attuale situazione, non sarebbero capiti perché troppo laici, troppo colti, troppo onesti e troppo giusti. Ma il loro insegnamento rimane e quindi è possibile provare a scrivere nuove regole più adatte ai tempi. Ma non può essere stravolto il grande patto di equilibrio tra i poteri dello Stato perché l’impostazione di allora è diventata nelle coscienze degli italiani il simbolo di una garanzia e di una protezione dei diritti democratici.
Mettetevi quindi al lavoro parlamentari di destra e di sinistra perché ciascuno di voi sa quello che si può fare e quello che non si può fare nell’interesse generale. Dove è utile modificare abbiate il coraggio di farlo e non solo di dirlo. Non c’è leader in politica che, in condizioni difficili, non arrivi al tramonto ed è quindi impensabile costruire su una persona parte di un’impostazione costituzionale. Abbiamo bisogno che siano piantate nuove radici che possano, per la loro efficacia, vivere per altri cinquant’anni.
E’ molto difficile ritrovare un clima che permetta questo cambiamento quando nel mondo tornano le guerre, gli attentati, le violenze, gli scontri tra le religioni e le razze. E’ proprio per questo che bisogna agire in famiglia, nella scuola, sul lavoro, nelle Istituzioni perché scegliere l’indifferenza ci farà più cattivi e può fare dei nostri figli degli egoisti in un mondo disfatto. Se l’anno nuovo sarà buono o cattivo dipenderà un pò anche da noi. Auguri.


Guido Albertelli