venerdì 10 settembre 2010

OTTO SETTEMBRE


E’ una data sempre ricordata. Resta infatti un simbolo storico. Nei primi cinquant’anni del XX secolo ci sono stati due veri slanci corali coraggiosi, anche se di diverse dimensioni, il contrattacco nella prima guerra mondiale dei soldati italiani che portò alla vittoria e la battaglia contro l’entrata dei tedeschi a Roma nel ‘43, atto perdente ma fiammella per l’inizio della grande lotta partigiana.
Sono due espressioni di popolo, nella grande guerra i soldati erano quasi tutti contadini, a Porta S.Paolo i combattenti erano di tutte le provenienze, soldati, ufficiali, antifascisti, professori, studenti, popolani e donne. I nemici erano sempre tedeschi e austriaci.
Non è vero quindi che il popolo italiano è stato spesso indifferente alla partecipazione al cambiamento. Se scattano i sentimenti di patria e di libertà molti cuori si ribellano e danno l’esempio.
L’Otto settembre è stato questo, una lotta disperata affrontata con eccezionale coraggio e autonomia da ogni combattente, che sapeva di poter morire. Quel giorno semplici cittadini e soldati senza ordini erano li a sostituire Re, principi, marescialli e ministri fuggiti ignominiosamente da Roma senza onore.
Ecco perché la battaglia di Porta S.Paolo è molto più grande del fatto stesso. E’ l’inizio della riscossa, contro la dittatura e l’ingiustizia, cominciata dagli antifascisti nel lontano ‘22.La Resistenza che ne seguì portò alla vittoria e alla Liberazione.
L’ANPPIA ricorda con affetto tutti gli antifascisti che l’otto settembre erano a combattere a Porta S.Paolo per continuare la loro lotta, tra i quali Raffaele Persichetti, Cencio Baldazzi, Luigi Longo, Antonello Trombadori, Emilio Lussu, Sandro Pertini, Pilo Albertelli, Eugenio Colorni, Ugo La Malfa, Bruno Buozzi, Romualdo Chiesa, Fabrizio Onofri, Achille Corona, Adriano Ossicini e Mario Zagari.


Guido Albertelli