venerdì 28 maggio 2010

APPELLO ALL’UNITA’

La manovra finanziaria colpisce al cuore la gente più debole. L’impostazione è iniqua e inaccettabile. Tutti i cittadini democratici, anche se meno colpiti, devono fare qualcosa per farsi sentire vicino a quelli che sopportano sacrifici. Infatti bisogna fare molta attenzione perché l’ingiustizia per tutti può essere dietro l’angolo.
E’ l’ora della rivolta delle coscienze. Rivolta senza violenza ma efficace nella sua partecipazione, nella sua intensità e nella sua dimensione. Questo è un governo che deve essere costretto a modificare quelle decisioni che sono anche improduttive ai fini della ripresa e dello sviluppo per il futuro.
Tutte le forze sociali e sindacali, i dipendenti pubblici e privati, i pensionati, i giornalisti, i magistrati, gli intellettuali, gli studenti, i professori, i cassa integrati, i precari, i giovani disoccupati, le Associazioni e i movimenti della società civile, devono trovare il modo di incontrarsi -- tutti insieme- per realizzare una immensa protesta unitaria, comune interprete della legittima rabbia della maggioranza del Paese ed inizio di una lotta politico sociale adeguata al momento difficile vissuto.
Ci sono dei limiti alle azioni di un governo che si definisce legittimato. Questi limiti sono stati superati in campo economico, in quello della moralità e della giustizia, in quello della libertà di stampa e in quello del rispetto del Parlamento. Siamo nella forzatura del diritto e della Costituzione.
Allora dobbiamo gridare basta. Dirlo alto e forte in modo che nessuno possa sottovalutare la forza della protesta. Da oggi è anche lotta all’indifferenza e all’egoismo, perché la battaglia è cosi democratica da non poter essere strumentalizzata, senza padrini e condizionamenti, senza etichette perché nasce spontanea dalle coscienze dei cittadini.
E’ quindi necessario, come primo segnale significativo, attivarsi per una comunicazione allargata al fine di far condividere in tutta l’Italia la proposta di organizzare al più presto possibile una grande manifestazione a Roma, accompagnata da uno sciopero generale unitario, nel nome dell’equità dei doveri e dei diritti.
Li terremo la testa alta, così gli elicotteri vedranno bene quanti saremo e come saremo fieri di esserci.
Il Circolo Giustizia e Libertà di Roma

(inviato da Guido Albertelli, Presidente nazionale dell'ANPPIA e del Circolo G&L)

Nessun commento: