venerdì 30 ottobre 2009

PER GIULIANO VASSALLI


INTERVENTO ALLA COMMEMORAZIONE DI GIULIANO VASSALLI
PRESSO LA CAMERA DEI DEPUTATI IL 23 NOVEMBRE 2009


L’ANPPIA, Associazione Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, che ho l’onore di presiedere, e il suo past president Giulio Spallone, impossibilitato ad essere presente, rendono oggi testimonianza del loro dispiacere per la scomparsa di Giuliano Vassalli.
Vassalli era molto affezionato a noi dell’ANPPIA, l’Associazione che svolge sistematicamente da molti decenni la ricerca storica sull’Antifascismo, la Resistenza e i suoi protagonisti, e della quale era componente della Presidenza Onoraria. Abbiamo pubblicato o aiutato a pubblicare centinaia di libri, a molti dei quali lui ha collaborato con entusiasmo.
Noi lo ricordiamo come uomo di grande semplicità, di alta cultura, di memoria prodigiosa e di autorevolezza mite. Personalità come la sua sono raramente così disponibili. Ci manca molto. Non solo a noi ma a tutti dato il momento difficile che attraversiamo e del quale era addolorato. I Padri della Patria sono rimasti pochi ma il loro esempio di vita permane come punto di forza nelle nostre coscienze.
Il culto della Memoria antifascista è l’ideologia portante della Repubblica. I suoi principi sono lo spirito della Costituzione.
Illusorio è il revisionismo della verità. Vana la volontà di una parte politica di colpire le Associazioni della Memoria attraverso la soppressione dei contributi statali. Se per l’ANPPIA, l’ANED, l’Associazione degli ebrei deportati e quella delle Vittime Civili di guerra questa iniquità venisse confermata verrebbero colpite strutture che continuano tra mille difficoltà a fare i testimoni di storie nobili da raccontare ai giovani e ad assistere migliaia di soci, appartenenti a famiglie colpite da una sventura indimenticabile.
Vassalli era sentimentalmente coinvolto in impegni storicamente inderogabili. Lui si, diventato uomo di Stato, non ha dimenticato. Lui che a trent’anni scelse il pericolo della lotta clandestina, la dedizione per i compagni socialisti imprigionati, il silenzio sotto le torture, la vicinanza alla morte, mi diceva: “Albertelli, quel periodo è stato il più bello della mia lunga vita.”
Come facciamo a ricordarlo? Mille belle parole sono già state dette per lui ma proviamo a costruire cose che restano. Oggi molte sono le presenze importanti ed io penso di poter fare qui una proposta.
A Trastevere vicino al carcere di Regina Coeli, luogo di una delle sue gesta più note, c’è una strada chiamata S.Francesco di Sales, assai lunga e divisa in due da una traversa. Chiediamo al Sindaco di Roma di esaminare la possibilità di porre nella parte alta della strada la targa con su scritto “Via Giuliano Vassalli”. In quel tratto vive la Casa della Memoria e della Storia e se potrà avere quel nome per indirizzo il nostro compagno perduto non sarà facilmente dimenticato.

Guido Albertelli

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